La biopsia può essere pericolosa?

La biopsia può essere dannosa? Può dare un vantaggio al tumore? L’ago diagnostico, introdotto per raggiungere i tessuti da esaminare e asportarne un frammento, può disseminare cellule cancerogene durante la procedura di estrazione? C’è inoltre chi parla del processo infiammatorio, riconducibile alla piccola lesione causata dall’introduzione dell’ago, come vantaggio di crescita per il tumore.
Sono questi alcuni degli interrogativi che sempre più frequentemente vengono sollevati su uno degli esami diagnostici più largamente utilizzati, che consiste nel prelievo e nell’analisi di una porzione di tessuto biologico per escludere o confermare un sospetto di malattia. Possiamo anche affermare che le pubblicazioni scientifiche che troviamo sulla questione hanno avuto scarsa diffusione, e quasi inesistente in paesi come l’Italia.

Nel 1974, il dottor Philip Rubin dell’Università di Rochester scrisse che le biopsie chirurgiche possono contribuire, in alcuni casi, alla diffusione del cancro. Ad affermarlo anche il John Wayne Cancer Institute di Santa Monica, California, che ha condotto uno studio su 663 donne con cancro al seno: la metà aveva subito biopsia mammaria, mentre nei restanti casi si era provveduto all’asportazione chirurgica della massa tumorale senza effettuare biopsia. I risultati riportati nella pubblicazione scientifica ‘Manipulation of the primary breast tumor and the incidence of sentinel node metastases from invasive breast cancer, hanno evidenziato che nelle pazienti che avevano subito la biopsia, prima dell’asportazione chirurgica della mammella, c’era il 50 per cento in più di probabilità di diffusione del cancro attraverso il linfonodo sentinella. Circa dieci anni dopo, nel 2014, lo studio è stato ripreso con una nuova pubblicazione effettuata dagli scienziati K. Shyamala, H. C. Girish, Sanjay Murgod del Department of Oral and Maxillofacial Pathology, Rajarajeswari Dental College and Hospital, Bengaluru, Karnataka, India: Risk of tumor cell seeding through biopsy and aspiration cytology.
Come suggerito dal titolo della pubblicazione gli scienziati affrontano il problema del rischio di disseminazione delle cellule tumorali attraverso la biopsia e l’aspirazione citologica. Le cellule tumorali, riporta lo studio, oltre che riprodursi in maniera incontrollata, perdono la coesione e la sistematicità dal tessuto normale, staccadosi così dal tumore primario e iniziando a viaggiare sino a creare colonie altrove. Le cellule neoplastiche mancando di coesione, proprio per la loro capacità di migrare e colonizzare, rischiano quindi di disseminarsi durante la biopsia o un intervento chirurgico o durante una semplice procedura di ago aspirato.
Per ulteriori spunti sulla questione vi invitiamo alla lettura di questa ulteriore pubblicazione scientifica: ‘Prevention of tumour cell dissemination in diagnostic needle procedures‘ (Prevenzione della diffusione delle cellule tumorali nelle procedure ago diagnostiche). Nell’abstract si legge: «un effetto collaterale delle biopsie diagnostiche è la possibilità di diffondere cellule tumorali nella traccia dell’ago, che può causare preoccupazione in alcuni tipi di tumore maligno».
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Autore: rossellapuccio

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