Proteina Spike: NAC e Acido ascorbico, mix efficace contro i virus e la formazione di biofilm. Ecco spiegato il perché

Recenti pubblicazioni confermano gli studi di Giovanni Puccio sull’importanza della N-ACetilcisteina come potenziale agente terapeutico nell’infezione da COVID-19, efficace per sciogliere il biofilm responsabile di eventi acuti e cronici. Già nella precedente pandemia del 2009, Puccio rendeva note ricerche e intuizioni sui virus in relazione al blocco della metilazione e alla deplezione del glutatione. Sin dal 1992, le sue ricerche e la Terapia C.R.A.Pu. mettevano in evidenza il ruolo fondamentale di N-acetilcisteina (NAC), glutatione (GSH) e stress ossidativo

di Giovanni Puccio

Nel settembre 2009, sul sito La Leva pubblicavo la relazione dal titolo “Virus e batteri farmacoresistenti” scritta dal ricercatore Giovanni Puccio, nel quale spiega come virus e batteri diventino antibiotico-resistenti quando è bloccato il ciclo della metilazione o in presenza di eccesso di oncogeni o metalli tossici, sottolineando l’importanza di «accertare lo stato redox con gli esami biochimici appropriati, e somministrare una terapia capace di riattivare il sistema redox omeostatico cellulare (terapia C.R.A.Pu.), per poi applicare la terapia antibatterica o antivirale mirata per eliminare l’infezione».

Virus e Stress Ossidativo. Nel corso di quella pandemia influenzale (2009-2010), cercai in più occasioni di spiegare la relazione tra virus e stress ossidativo1, sottolineando con insistenza come l‘assunzione di NAC con acido ascorbico abbia l’effetto di innalzare i livelli di glutatione, potenziando le difese antiossidanti nei confronti delle infezioni. Studi che conduco dal 1992 e che nel 1998 si concretizzarono nella formulazione della Terapia C.R.A.Pu., ma che ancora oggi vengono osteggiati, nonostante vi siano oggi molti studi e pubblicazioni a conferma. Intuizioni che prima venivano tacciate come improbabili, sono oggi oggetto di interesse da parte della comunità scientifica internazionale che si interroga sul ruolo dell’equilibrio redox nella regolazione della suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2 e alla relativa risposta immunitaria, discutendo l’efficacia dei composti antiossidanti nella gestione di COVID-192 3. Cito tra le tante la pubblicazione “Could glutathione depletion be the Trojan horse of COVID-19 mortality?” (L’esaurimento del glutatione potrebbe essere il cavallo di Troia della mortalità da COVID-19?).

Quasi dieci anni dopo, fine 2019, alle porte di una nuova pandemia che sarebbe scoppiata da lì a poco, lavoravo con un gruppo di esimi scienziati alla pubblicazione di “A case of personalized and precision medicine: Pharmacometabolomic applications to rare cancer, microbiological investigation, and therapy4“, uno studio su virus e batteri farmaco resistenti in un paziente affetto da un carcinoma raro, in cui vengono riportati i risultati di un protocollo terapeutico personalizzato (Terapia C.R.A.Pu., 1992) «che ha ridotto sia lo stress ossidativo che la resistenza agli antibiotici e ai farmaci antivirali», alla cui base vi è l’uso di antiossidanti come NAC, Acido Ascorbico, Vitamina D, GSH.

Qualche mese dopo si iniziavano a registrare i primi casi da Covid-19. Decisi allora di orientare i miei studi sulla nuova infezione, sintetizzando la mia ricerca nella pubblicazione “SARS-COV-2 and Covid-19: from research to prevention“, per spiegare in maniera più approfondita alcuni passaggi fondamentali circa i meccanismi di attivazione del virus: il blocco della metilazione, lo status di stress ossidativo permanente in relazione a livelli di Vitamina D e omocisteina, il ruolo della NAC e del glutatione; suggerendo altresì una terapia biologica integrata per la prevenzione e per la riduzione della gravità dell’infezione da COVID-19.

relazione scientifica a firma di Giovanni Puccio – revisione: Rossella Puccio | Nicola Didomenico

La relazione e lo studio sono stati sottoposti all’Assessorato Sanità della Regione Siciliana nel 9 dicembre 2020; ricevuti dal direttore generale del dipartimento Salute Mario La Rocca; il dott. Pasquale Cananzi dirigente responsabile Servizio 7 Farmaceutica DPS – Assessorato della Salute, Regione Siciliana; e l’ingegnere Giuseppe Giandalone, segreteria particolare dell’assessore regionale Ruggero Razza. Insieme ai dottori Nicola Pantano e Santino Scola, ho spiegato l’implicazione dello stress ossidativo permanente, l’importanza della prevenzione e di esami come omocisteina e vitamina D. Illustrando alcuni casi, come quello di un medico siciliano in terapia intensiva con polmonite bilaterale che sottoposto alla terapia integrata (C.R.A.Pu.) è stato negativizzato, con un recupero del quadro clinico compromesso in appena 24 giorni. In incontri e scambi successivi abbiamo esposto la proposta di medicina integrata, profilassi per la prevenzione e strategia diagnostica per rispondere all’emergenza Covid19, contenuti anche nella mia pubblicazione5.

Qual è, dunque, il ruolo del glutatione nella protezione contro la grave risposta infiammatoria innescata da COVID-196? In pazienti affetti dalla COVID-19, in condizioni critiche, si è riscontrato una più elevata concentrazione di radicali liberi e livelli più bassi di glutatione rispetto ai pazienti che manifestano sintomi lievi. In caso di infezione virale delle vie respiratorie, come l’influenza o la COVID-19, l’esaurimento del glutatione nelle cellule amplifica il ciclo di replicazione del virus. Evidenziando pertanto l’importanza del mantenimento o del ripristino dei livelli di glutatione al fine di proteggere i soggetti più vulnerabili, come affermato da anni nei miei studi. In una recente pubblicazione, The Association of Respiratory Viruses with Oxidative Stress and Antioxidants. Implications for the COVID-19 Pandemic (2021), leggiamo: “Lo stress ossidativo è attivamente coinvolto nei meccanismi di inizio e mantenimento delle violazioni delle reazioni omeostatiche nelle infezioni virali respiratorie. È importante fermare l’infiammazione sistemica volta a “estinguere” la “tempesta” di citochine, causata dalla produzione di specie reattive dell’ossigeno. Farmaci di difesa antiossidanti, come vitamina C, N-acetilcisteina, melatonina, quercetina, glutatione, astaxantina, polifenoli, vitamine liposolubili, e gli acidi grassi polinsaturi si sono dimostrati efficaci negli studi sperimentali e clinici sull’influenza, la polmonite e altri disturbi respiratori. L’uso di farmaci con attività antiossidante potrebbe essere giustificato e molto probabilmente aumenterebbe l’efficacia della lotta contro il nuovo coronavirus7“.

Il trattamento di forme influenzali con una combinazione di NAC e acido ascorbico (Vitamina C) e Vitamina D89 permettono un miglioramento tempestivo dell’infezione, diminuendo la virulenza. Lo confermano studi che mostrano come i legami disolfuro sono presenti anche nelle proteine S (spike) del SARS-CoV-2, indispensabili per mantenere la struttura tridimensionale corretta, necessaria perché il virus possa infettare le cellule. Esperimenti in vitro hanno dimostrano che la NAC può scindere tali legami, modificando la struttura delle proteine in modo da ridurre la virulenza del virus, rendendolo meno infettivo e più innocuo. Dunque, la N-acetilcisteina è un potenziale agente terapeutico per le infezioni da SARS-CoV-210 11 12.

Spike ed effetti avversi. I virus SARS-CoV-2 (SARS-2-S) riescono a innescare l’infezione grazie alla presenza di una proteina (Spike) presente sulla superficie della propria parete, che interagendo con il recettore ACE2 umano, come fosse una chiave, permette l’accesso dei virus nelle cellule dell’organismo causando l’infezione13. Non si è prodotta una risposta immunitaria tale da bloccare la proteina Spike, questa legandosi a diversi enzimi causa non solo l’infezione cellulare ma può essere responsabile di lesioni genetiche.

La mia ipotesi, le mie ricerche. Dosare alcuni enzimi fondamentali. I miei studi mi portano a credere che nei casi sopracitati la Spike, non degradata e non fagocitata, è responsabile del blocco della plasmina, del Sod (Superossido dismutasi) e della catalasi (che degradano i perossidi). La plasmina è un enzima chiave del processo fibrinolitico rappresenta il meccanismo fondamentale attraverso il quale il coagulo di fibrina si dissolve dopo aver svolto la propria funzione, evitando i coaguli. Una deficienza di plasmina può portare alla trombosi. Oltre alla fibrinolisi, la plasmina svolge un ruolo fondamentale in processi vitali, come quello infiammatorio, è infatti un attivatore delle cellule protoinfiammatorie14. L’accumulo di perossidi, d’altra parte, potrebbe causare un’infiammazione cronica con una suscettibilità delle placche aterosclerotiche soggette a rottura, un importante fattore di rischio per eventi coronarici come il blocco del muscolo cardiaco. L’utilizzo della Terapia C.R.A.Pu. permette di riattivare i cicli vitali e la corretta produzione degli enzimi. In questo ultimo anno, molti medici hanno adottato l’uso di NAC (contenente gruppi SH) con la Vitamina C chelata ottenendo risultati ottimali in pazienti che mostravano effetti avversi al vaccino.

Arriviamo al potente effetto del Nac contro i biofilm batterici15. Una sperimentazione preclinica ha dimostrato che aumentando le riserve del glutatione i casi di mortalità da covid sarebbe stata decisamente inferiore16. Ciò dimostra la capacità del NAC di ostacolare o disgregare i biofilm batterici, ossia la massa gelatinosa che copre i batteri, rendendoli resistenti ai farmaci e quindi facendo diventare croniche le infezioni o contribuendo alla formazione di recidive. Per tale ragione “nelle infezioni delle vie aeree, è stato dimostrato che la formazione di biofilm è responsabile di eventi acuti e cronici e costituisce una vera sfida nella pratica clinica. La difficoltà nell’eradicare i biofilm con antibiotici sistemici ha portato i medici a considerare il possibile ruolo della terapia non antibiotica” – si legge nella pubblicazione “The effect of N-acetylcysteine on biofilms: Implications for the treatment of respiratory tract infections” [L’effetto della N-acetilcisteina sui biofilm: implicazioni per il trattamento delle infezioni del tratto respiratorio] – “La formazione di biofilm può essere coinvolta in molte infezioni, tra cui polmonite associata al ventilatore, fibrosi cistica, bronchiectasie, bronchite e infezioni delle vie aeree superiori. Molti studi in vitro hanno dimostrato che la NAC è efficace nell’inibire la formazione di biofilm, interrompendo i biofilm preformati (sia iniziali che maturi) e riducendo la vitalità batterica nei biofilm“. Studi condotti in vitro hanno altresì dimostrato che “la NAC da sola o in combinazione con antibiotici può ridurre il rischio di esacerbazioni di bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva e rinosinusite“, dimostrando “buone proprietà antibatteriche e la capacità di interferire con la formazione di biofilm e di interrompere i biofilm“. La strada è quello dell’utilizzo del NAC nel trattamento di virus, batteri, oncogeni e infezioni, per cui combatto da anni con i miei studi e la Terapia C.R.A.Pu., che ha tra i suoi elementi fondamentali l’uso di NAC con gli antibiotici  potrebbe risultare  essenziale per sconfiggere le infezioni. Ricerche e intuizioni che in questi ultimi anni trovano larga conferma in letteratura scientifica: “il trattamento precoce con antiossidanti come NAC durante COVID-19 può essere un modo per aggirare l’eccessiva infiammazione e il danno cellulare che portano a infezioni gravi, quindi NAC precoce come intervento dovrebbe essere valutato in un contesto di sperimentazione clinica”17.

Nel corso del 2021 alcuni medici hanno iniziato ad applicare la C.R.A.Pu. al fianco della terapia farmacologica, come trattamento domiciliare precoce per contrastare l’infezione, riuscendo a intervenire tempestivamente non solo nelle prime fasi, ma anche in casi più severi, con sorprendenti risultati che, da esami ematici degli anticorpi, hanno rilevato una riduzione notevole degli effetti collaterali da ‘spike vaccinale‘. Ricordo tra tutti l’importante lavoro del dott. Giuseppe Cusumano che ha affiancato alla sua terapia farmacologica la terapia C.R.A.Pu con risultati ottenuti su migliaia di pazienti18 19

Crediti:Giovanni Puccio | revisione e bibliografia scientifica a cura di Rossella Puccio

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BIBLIOGRAFIA:
1 Virus e batteri perché diventano farmacoresistenti? Ecco cosa succede e come agire, Giovanni Puccio
2 Redox Homeostasis and Immune Alterations in Coronavirus Disease-19
3 The Association of Respiratory Viruses with Oxidative Stress and Antioxidants. Implications for the COVID-19 Pandemic
4 A case of personalized and precision medicine: Pharmacometabolomic applications to rare cancer, microbiological investigation, and therapy, Simone Cristoni 1Luigi Rossi Bernardi 2Amir Mohammad Malvandi 2Martina Larini 1Ermanno Longhi 2Francesco Sortino 3Matteo Conti 4Nicola Pantano 5Giovanni Puccio
5 SARS-COV-2 and Covid-19: from research to prevention, Giovanni Puccio
6 The Role of Glutathione in Protecting against the Severe Inflammatory Response Triggered by COVID-19
7 The Association of Respiratory Viruses with Oxidative Stress and Antioxidants. Implications for the COVID-19 Pandemic
8 Vitamin D and COVID-19: A review on the role of vitamin D in preventing and reducing the severity of COVID-19 infection
9 Efficacy of Ascorbic Acid (Vitamin C) and/N-Acetylcysteine (NAC) Supplementation on Nutritional and Antioxidant Status of Male Chronic Obstructive Pulmonary Disease (COPD) Patients
10 N-Acetylcysteine: A potential therapeutic agent for SARS-CoV-2
11 N-acetylcysteine as a potential treatment for COVID-1
12 Rationale for the use of N-acetylcysteine in both prevention and adjuvant therapy of COVID-19
13 Plasmin as a proinflammatory cell activator
14 SARS-CoV-2-specific virulence factors in COVID-19
15 The effect of N-acetylcysteine on biofilms: Implications for the treatment of respiratory tract infections
16 Could glutathione depletion be the Trojan horse of COVID-19 mortality?17 Reactive oxygen species as an initiator of toxic innate immune responses in retort to SARS-CoV-2 in an ageing population, consider N-acetylcysteine as early therapeutic intervention
18 Medico Campobello di Mazara, così sconfiggo virus – Sicilia, Ansa
19 Coronavirus, due siciliani: «Ecco la nostra innovativa terapia domiciliare, Insanitas

ALTRE PUBBLICAZIONI:
20 Influenza virus replication in lung epithelial cells depends on redox-sensitive pathways activated by NOX4-derived ROSRationale for the use of N-acetylcysteine in both prevention and adjuvant therapy of COVID-19,
21 An observational cohort study to assess N-acetylglucosamine for COVID-19 treatment in the inpatient setting
22 Interactions between N-acetylcysteine and ascorbic acid in modulating mutagenesis and carcinogenesis
23 Co-loading antioxidant N-acetylcysteine attenuates cytotoxicity of iron oxide nanoparticles in hypoxia/reoxygenation cardiomyocytes.

 

 

 

 

 

 

Autore: rossellapuccio

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2 pensieri riguardo “Proteina Spike: NAC e Acido ascorbico, mix efficace contro i virus e la formazione di biofilm. Ecco spiegato il perché”

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